SEABASS RELEASE

In questo periodo di riproduzione della Spigola, si parla sempre della necessità di rilasciare le femmine ovate , noi tutti di SPINNING PASSION siamo da sempre sostenitori del C&R anche se qualche pesce per una sana cenetta lo tratteniamo pure noi, ma il nostro messaggio e un altro ed e quello di una pesca sostenibile e rispettosa.  Non siamo qui certo a obbligarvi a praticare il C&R ma se ognuno di noi trattenesse il giusto quantitativo per il proprio fabisogno , rilasciando il superfluo sicuramente avremmo la possibilità in futuro di contianuare a praticare la nostra passione.

SPINNING PASSION

ALTERNATIVE INVERNALI


Anche se il mare , o meglio lo spinning in mare in questi ultimi periodi ha preso il sopravvento rispetto a quello in acqua dolce , in alcuni periodi dell'anno la pesca nei fiumi o nei piccoli corsi d'acqua si fa obbligata per noi amanti delle esche artificiali.
Con il freddo che avanza le possibilità di qualche cattura in mare si fanno più scarse o limitate a determinate specie o zone non proprio accessibili a tutti, ecco che uno spinning light rivolto a tutte quelle specie poco nominate sanno divertire noi appassionati di spinning.
Sto parlando di cavedani, scardole, breme, e altri pesci anche poco propensi ad attaccare esche artificiali, che in questo periodo si raggruppano e risulta più facile la loro cottura con la tecnica dello spinning.

Le esche che solitamente siamo abituati usare sono piccoli shad siliconici o piccoli worm, montati su piccole jig head , l'azione di pesca e una sorta di pesca a striscio sul fondale, dove cercheremo di far nuotare la nostra eschina il più radente il fondo alternandola a brevissime pause.
Probabilmente lo strisciare dell'esca sul fondo fà alzare una quantità di fango o sabbia che probabilmente attira il pesce presente rendendolo curioso e propenso all'attacco alle nostre eschine.
Le zone adatte a questo forma di spinning light invernale, sono piccoli corsi d'acqua anche con modesta quantità di acqua, piccoli rigagnoli dove si possono trovare delle vere risorse di pesce.
Solitamente in questo periodo i pesci hanno l'abitudine di raggrupparsi in zone con una profondità maggiore, piccole buche o zone adiacenti a strutture , dove trova riparo dal freddo del periodo e allo stesso tempo trova con più facilita cibo.

In questo periodo però visto  le basse temperature l'attività si riduce a pochi momenti durante la giornata, e buona regola approfittare delle ore centrali della giornata per concentrare la nostra azione di pesca, e se si seguono le regole appena scritte le catture non mancheranno di certo.
In questi anni dove lo spinning ha subito un cambiamento importante ha visto convergere molti spinner d'acqua dolce al mare,ma allo stesso tempo convergere altri appassionati a specie minori che fino a qualche anno fa erano poco presenti nelle nostre acque, tutto questo mi fa pensare che il mondo dello spinning e delle specie presenti sia in continuo mutamento, l'importante e continuare a condividere la nostra passione con le esche artificiali.
A presto
DIEGO BONALDO
SPINNING PASSION STAFF

ASPI IN TOP WATER...............................


Ormai l'aspio anche nelle nostre zone e una bella realtà che sta facendo appassionare sempre più spinner, un predatore vorace, ma allo stesso tempo furbo e con a volte finestre di attività molto brevi durante la giornata, una buona conoscenza dello spot e delle abitudini durante tutte le fasi della giornata giocano un importante ruolo per la nostra battuta di pesca.
Mi ero promesso che quest'estate mi sarei dedicato molto a questo predatore, visto che solitamente lo insidio solo d'inverno, ma come sempre il richiamo del mare e stato più forte e anche sta volta la possibilità di godermi qualche bell'attacco a galla di qualche aspio e sfumata nel nulla......
Per fortuna due cari amici "Aspiomaniaci" oltre che avermi passato qualche loro bella foto, mi hanno dato  qualche "dritta su come cercarli e vedrò il prossimo anno ormai di mettere in pratica i loro consigli, nel frattempo non mi resta che rosicare...
Indubbiamente che si peschi gli aspi o il bass o qualsiasi altro predatore l'attacco in superficie al nostro artificiale risulterà sempre emozionante ed e a mio avviso sicuramente la pesca più emozionante e spettacolare , ma vediamo ora dove lanciare il nostro artificiale.

Da prima cerchiamo di capire bene il comportamento di questo pesce che fondamentalmente ha molte abitudini e metodi d'attacco simili alla spigola, in effetti ama starsene nelle zone in penombra o in prossimità di erbai o alberi nascosto per bene e alla prima possibilità sferrare l'attacco alla nostra esca, per secondo ha maggiore attività predatoria in concomitanza di alba e tramonto, e per terza ha delle finestre di attività durante la giornata anche molto brevi, insomma dovremmo armarci di pazienza e costanza e capire molto bene come si muove questo bellissimo predatore.
Dovremmo cercare dunque zone dove la vegetazione acquatica e ben presente, o zone ricche di alberi lungo la riva , tutti perfetti nascondigli per il nostro amico, ama starsene anche lungo le scie delle zone ricche di corrente, in effetti e un buon nuotatore e mi e capitato di vederlo più volte dall'alto e la prima cosa che notai e la velocità e dimestichezza che ha anche in corrente piuttosto sostenuta.
Anche il nostro artificiale gioca un ruolo fondamentale, sicuramente i WTD la fanno da padrone, anche se sentendo i pareri dei due esperti in alcuni momenti piccoli propeller  stimolano molto di più, anzi sembra che proprio il rumore emesso dall'elichetta sia quel fattore che scaturisce l'agressività, credo che specialmente in zone con salti d'acqua o zone "rumorose" questa tipologia di esche sia maggiormente individuabile dal nostro amico e di conseguenza più allamanti.

Di diverso utilizzo invece il classico WTD che da il meglio di se a ridosso delle zone erbose o alberate, la sua presenza più discreta da quella naturalezza che probabilmente in questi ambienti stimola di più l'attacco.
Negli ultimi anni la taglia media e notevolmente aumentata e ad oggi pesci di mole importante non sono più cosa rara, di conseguenza anche la nostra attrezzatura si dovrà di certo adeguare ma allo stesso tempo ci dovrà far divertire, per cui eviterei "cannoni" potenti e sceglierei canne con potenza massima 3/4 di OZ abbinate ad un mulinello di medie dimensioni imbobinato con un buon trecciato  con libraggio tra le 10 e le 15 lb.
Detto questo non mi resta altro che ringraziare i due "ASPIOMANIACI" Massimo e Simone per i preziosi consigli e adesso purtroppo non mi resta altro che metterli in atto la prossima stagione.
Un saluto a presto
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF

EGING DI FINE ESTATE.........

Se dovessi associare una canzone a questo particolare periodo dell'anno , sicuramente la colonna sonora perfetta sarebbe L'ESTATE STA FINENDO dei Righeira, una canzone che per un "vecchietto" come me ha segnato gli anni più belli della mia giovinezza.
Con l'autunno alle porte si avvicina sempre più il momento di catturare qualche bell' esemplare di seppia che abbandona la nostra laguna per prendere il mare aperto. Siamo appena all'inizio della "migrazione" ma già qualche bella cattura si sta facendo vedere.
Sembra proprio che quest'anno il caro "cefalopode" sia particolarmente collaborativo in anticipo sulla normale tabella di marcia ,catture di qualche bell' esemplare non sono più cosa rara, sembra proprio che dovremmo prepararci ad un autunno a tutta seppia, o almeno lo si spera.
La calda estate appena passata ha visto il mio ritorno ad una pesca che avevo un po tralasciato , ovvero la pesca delle piccole "seppioline" che in questo particolare periodo abbondano nella nostra laguna.
Una pesca fatta con attrezzature da Eging più leggere e mini totanare, ora invece che le catture si fanno più interessanti aumenta sia la dimensione delle nostre esche  come pure la potenza delle nostre canne, un attrezzatura sensibile ma allo stesso tempo capace di lanciare totanare anche di generose dimensioni a volte appesantite con una zavorra aggiuntiva capace di farci tenere il fondo in maniera più ottimale.
Quando parlo di totanare generose mi riferisco a totanare nella misura del 3- 3.5, artificiali non molto usati nelle nostre zone,  ma in particolari momenti dell'anno sono sicuramente la scelta più azzeccata per fare un pò di selezione e catturare qualche bella preda.
E difficile  forse effettuare un Eging alla Japan Style nell nostra laguna, anche se in alcuni posti e momenti dell'anno e possibile,in effetti in molti casi oltre che ad appesantire la totanara e consuetudine collegare alla nostra totanara ad una montatura stile Drop Shot, forse il nostro modo di pescare per molti puristi di questa tecnica non sarà da esempio, ma credo comunque che anche se si adottano soluzioni diverse l'importante sia ottenere il risultato voluto, ovvero la cattura.
Da ora in poi cercherò di dedicare più di qualche uscita a questa tecnica , sia da terra che in Offshore, ovvero in barca fuori al largo, e cercherò il più possibile tenervi aggiornato.
A presto 
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF

CALDO.....BASS....E PICCOLI SHAD.......


Di sicuro questa estate 2017 la potremmo ricordare come tra le più calde e secche degli ultimi anni, anche dal punto di vista delle precipitazioni non e certo stata la più generosa, anzi al contrario, a memoria non ricordo di aver visto certi corsi d'acqua cosi a secco.
Parlando di pesca , ed in particolare di pesca al bass, di certo queste calde giornate non sono il massimo per la ricerca del tanto amato "centrarchide", come tutti gli esseri viventi in questi particolari condizioni climatiche si ricerca il refrigerio per starsene un po tranquilli , per poi successivamente nelle ore notturne aumentare l'attività predatoria.
Sebbene le mie pescate abbiano più ormai un sapore salato ogni tanto mi sale la cosiddetta "scimmia" e me ne vado a pesca di qualche bass, specie che mi ha fatto scoprire lo spinning la bellezza di quasi trenta anni fa.
Come scrivevo prima queste calde giornate non aiutano di certo e se vogliamo effettuare qualche cattura a  mio avviso bisogna ragionare alla maniera "umana", ovvero come noi ci comporteremo con questo clima.???Di certo cercheremo refrigerio , magari all'ombra di qualche albero, o magari chiusi in casa con il condizionatore acceso e magari sorseggiando una bibita fresca, tutto questo però in natura non e possibile, ma di certo possiamo trovare ambienti dove il pesce se ne sta tranquillo al riparo e al fresco.
Questi ambienti possono essere svariati, mi viene in mente una riva di un fiume particolarmente profonda e ombreggiata da alberi, oppure sotto un ponte dove l'acqua sarà sicuramente più profonda, o una grossa buca in qualche bel lago dove le acque saranno sicuramente più fresche e anche il pesce foraggio si sarà spostato, quest'ultima soluzione e senza ombra di dubbio quella che preferisco e che nel corso degli anni ricerco in questi periodi caldi.
Nel corso degli anni anche la pesca in questi ambienti si e fatta sempre più difficile , tra i fattori da attribuire sicuramnte una pressione  sempre più intensiva che col tempo ha portato il pesce a riconosce l'inganno delle nostre esche e di conseguenza ad evitarle o per lo meno lo rendono molto più sospettoso.
Sarà per questo che negli ultimi anni vedo sempre più negli scaffali dei negozi forme di soft bait sempre più realistiche a partire dalle forme e per finire nei colori, esche che assomigliano sempre più a piccoli shad presenti in natura , imitazioni pressoché veritiere che se manovrati con destrezza si rivelano altamente catturati.
 Amo usarli sia montati in jig head oppure a drop shot, ed e proprio con questa montatura che mi trovo più a mio agio e amo farli nuotare in prossimità del fondale magari recuperandoli lentamente appena sopra il fondale, questo particolare recupero sembra che in alcuni posti dia dei buoni risultati.
In questi mesi caldi ho provato un nuovo shad siliconico di casa Molix si tratta del RT SHAD, un imitazione molto realistica di un piccolo pesce foraggio dal nuoto particolarmente naturale  e vibrante con un accentuato effetto rolling a qualsiasi velocità di recupero.
Questo mio personale utilizzo da il meglio di se specialmente se si pesca in laghi privi di erbai o per lo meno con pochissima erba presente sul fondo,in zone fitte di vegetazione un azione di nuoto continuo a ridosso del fondale risulta particolarmente difficile e poco produttiva, consiglio vivamente una piombatura generosa in modo che anche se si pesca a distanze importanti la nostra esca manterrà sempre il fondo e risulterà catturante per gran parte del nostro passaggio.
L'abboccata in questo particolare periodo dell'anno sarà a volte impercettibile e vi consiglio di utilizzare una canna particolarmente morbida in modo da non insospettire il nostro amico pinnuto, al minimo accenno di abboccata risponderemo con una ferrata adeguata senza correre il rischio di strappare tutto, visto anche che per lo meno io utilizzo fili molto sottili, massimo 6/7 lb.
Detto ciò non mi resta altro che invitarvi a provare questa tecnica e spero dia soddisfazione come a dato a me nelle ultime pescate.
A presto
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF

LIGHT EGING LAGUNARE..........


Chi lo avrebbe mai pensato di poter praticare questa tecnica anche in piena estate e in un ambiente particolare come la laguna!!!  Nella gran parte d’Italia il momento migliore per insidiare questo cefalopode e senza dubbio il periodo freddo dove accostano lungo le coste dello stivale, nella laguna o meglio nel nord Adriatico , i momenti migliori sono senza dubbio i mesi primaverili e autunnali , ma anche in piena estate possiamo insidiare il cefalopode all’interno della laguna con risultati soddisfacenti.
Come scritto sopra in primavera la seppia accosta per deporre le uova , che in molti casi depone proprio in acqua basse e lagunari, passato questo periodo se ne sta all’interno della laguna fino ad autunno , quando poi visto l’ abbassare delle temperature riprenderà il mare in cerca di acque più temperate dove trascorrerà gran parte dell’inverno.
Tra la miriade di canali e canaletti che caratterizzano l’ambiente lagunare, sicuramente quelli che ci daranno maggiori chance di cattura  sono tutti quei corsi d’acqua dove la profondità e maggiore e per lo meno superiore alla media della zona.  Non e raro che in questo periodo visto il gran caldo la maggior parte del pesce presente troverà riparo e refrigerio proprio in questi spot, e proprio come gran parte dei pesci anche la seppia se ne starà li in cerca oltre che di refrigerio anche di un pò di cibo fresco.
I momenti migliori per praticare l’Eging lagunare sono sicuramente la tarda serata fino a notte fonda, e come per la pesca al sugarello tutte quelle zone illuminate da luce artificiale  risultano particolarmente attrattive per la seppia che trova ambiente ideale e poco disturbato dove cibarsi. Ottime sono anche tutte quelle giornate poco illuminate o nuvolose e meglio ancora accompagnate da una leggera brezza, queste situazioni  a mio avviso rendono la seppia meno sospettosa e più propensa ad attaccare i nostri artificiali
In un ambiente affascinante come quello lagunare si pratica oltre che la classica pesca ad Eging in puro stile orientale, anche una nuova e perfezionata forma di pesca con le totanare in forma locale . Con gli anni alcuni pescatori locali hanno messo a punto una sorta di pesca a “drop Shot” dove al posto della classica esca siliconica viene  collocata la nostra totanara distanziata dal piombo di circa una quindicina di centimetri. Questa esigenza e stata dettata dal fatto che la maggior attività del cefalopode viene in tutti quei momenti dove la marea e piuttosto sostenuta, di conseguenza la nostra seppia trova non poche difficoltà a nuotare e preferisce cacciare l’innumerevole nutrimento trasportato dalla corrente a stretto contatto del fondale.. Ecco che l’utilizzo di questa montatura da la possibilità di far trovare il nostro egi alla nostra seppia senza che la corrente lo spazzi via, dandogli il giusto tempo che lo aggredisca.

La nostra azione di pesca risulterà meno nervosa di quella che siamo abituati a vedere in molti video giappo che spaziano nella rete, in effetti sembra , anzi e comprovato che un azione lenta a stretto contatto del fondo dia i risultati migliori. E buona regola adattare il giusto piombo alla montatura in modo tale da dare maggiore naturalezza all’esca, solitamente le grammature più usate sono tra i 5 e i 20 gr, difficilmente si supera questa soglia, o meglio la si supera solo quando si effettua una pesca portuale. 
Visto a volte la presenza nel fondale di cozze o altri ostacoli che potrebbero tagliare il nostro terminale , e buona regola collegare al nostro sottile trecciato che avremo imbobinato , un terminale in fluoro con misura variabile da uno 0,30 ad un massimo di uno 0,40, proprio in quelle zone maggiormente ricche di oggetti taglienti.
In questi mesi caldi la minutaglia presente non sarà mai di taglia notevole di conseguenza dovremmo adattare la dimensione delle nostre esche a quelle del foraggio presente. La misura del nostro artificiale  più usata e senza ombra di dubbio la 2.5 anche se proprio nei mesi di luglio e agosto e solito abbassare la dimensione a tal punto da utilizzare anche esche con dimensioni al di sotto del 2.0, soprattutto perche in questo particolare periodo e tradizione insidiare le piccole seppie nate nei mesi primaverili e molto ambite dai pescatori locali
In molti casi si tratta di una forma di street fishing lagunare fatta sia in ambienti portuali, come pure in mole zone e isolette che caratterizza la nostra laguna, e una pesca dinamica e con poca spesa ci si può divertire, per cui che aspettate andate a prendervi due totanare e provare a prendere qualche seppiolina.........
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF

BIG GAME D'ACQUA DOLCE.............


Il periodo tardo primaverile ed estivo  coincide con la piena esplosione della natura in tutte le sua forme: gli abitanti dei fiumi e dei  canali di fondovalle sono nel picco più alto della loro attività, e spesso questo periodo coincide con la loro riproduzione. Quello che a noi interessa particolarmente è il periodo che precede la riproduzione (pre spawn) e quello successivo (post spawn) delle varie specie di pesci. Infatti molti pesci anadromi, come ad esempio le cheppie risalgono i fiumi, accompagnate spesso da immensi branchi di cefali. I Grossi siluri, che devono appunto accumulare grassi, in vista del periodo riproduttivo, o post riproduttivo , non si fanno sfuggire questa ghiotta occasione rappresentata dall’arrivo dei suddetti  branchi di pesci in risalita. In un frangente di questo tipo potremo trovare i siluri sono in piena attività predatoria e, per chi si dedica alla tecnica dello spinning, potrebbe voler dire giocare le carte migliori.


Molti spinners si dedicano al giant catfish solamente quando ci sono le piene ed i livelli si alzano, invece questo interessantissimo target rimane attivo anche in periodi in cui la maggior parte degli angler si dedica ad altro.
Sono passati molti anni da quando, da ragazzino, leggevo avidamente, sulle riviste di pesca, i primi articoli di spinning al siluro, tra l’altro molto rari, e soprattutto brevi.  Le cose da allora sono molto cambiate, il mercato offre un’enorme gamma di esche artificiali, che spesso possono addirittura confondere chi vuole cimentarsi con questa tecnica. Personalmente mi sono dedicato a questa pesca solamente con esche artificiali che costruisco da solo, sia esche in gomma che hardbaits, ritenendole adatte ad alcuni hot spots particolari, dove ho visto davvero le mie esche fare la differenza.
Anche il mercato comunque offre delle buone alternative. Diciamo subito che non occorre avere un enorme arsenale al seguito. Sono dell’opinioneche non ci sia un’esca che prevale su un’altra, ma bisogna capire cosa i siluri cerchino in quel momento; a volte un’esca che fa troppe vibrazioni è controproducente, mettendo addirittura in fuga i siluri (che ormai in marche e modelli di artificiali hanno una conoscenza enorme), altre volte, se sono molto attivi è proprio quello che cercano. Se potessi stilare una classifica lo farei volentieri, ma credo che l’equipaggiamento giusto sia rappresentato da minnows classici e soprattutto snodati, ondulanti dai 25/30 grammi in su, grubs e shads sui 6/8 pollici, lipless crankbaits e spinnerbaits ad occhiello chiuso. Un paio di queste esche per tipo e siamo apposto.  Ottimi anche i jerkbaits con un buon wobbling in caduta. La cosa importante è che a tutte queste esche vengano sostituiti gli split rings e le ancorette con misure e modelli di consona resistenza, da evitare sono tutte quelle esche con paletta incollata al corpo e attacco della  lenza sulla paletta, ma vanno scelte esche con armatura passante. Una tecnica di questo tipo richiede infatti attrezzi in grado di fermare le fughe di un pesce che potrebbe superare i due metri, e che spesso ha la malefica tendenza , appena sente la punta dell’amo, di andarsi ad infilare tra le pietraie e gli alberi sommersi, restando purtroppo con l’artificiale in bocca.
Parliamo di attrezzatura: per quanto riguarda le canne, spesso gli attrezzi per lo spinning convenzionale non sono in grado di fermare queste fughe, occorre perciò dotarsi di canne molto potenti, personalmente reputo ottime quelle che si usano per lo spinning al tonno;  dato che quest’anno i tonni latitano potrebbe essere un’ottima alternativa per togliere la polvere dalle nostre amate tuna rods. Oltretutto queste canne, grazie alla loro elevata potenza riducono molto i tempi di recupero, stressando meno il pesce. Sono poi molto precise nel lancio e permettono un’ottima gittata, facendoci raggiungere facilmente le strike zone. Pescando da riva occorrono mulinelli minimo di taglia 8000, con frizioni di 10 kg, trecciato in bobina minimo di 80 libbre, con un finale in fluorocarbon (ma va bene anche nylon)di spessore almeno 080 e di lunghezza non inferiore ai due metri, in quanto nessun trecciato sopravvivrebbe ad una trazione del genere nei sassi, il finale lungo è inoltre molto utile per ammortizzare le testate. Il miglio nodo di giunzione treccia-finale che si possa fare è l’FG knot, ma in alternativa possiamo usare il Tony Peña knot.
Ovviamente non basta arrivare sul fiume e mettersi a lanciare, ma occorre cercare le zone dove i siluri sono soliti portarsi in caccia. Spesso dove si “rompe la corrente”  il baffone sta in caccia, perciò rami, briglie, prismate. Ottimi spots sono i salti d’acqua e le secche sommerse dei fiumi, dove il siluro attende il passaggio delle sue prede, e dove se saremo bravi attaccherà i nostri artificiali. Per il salpaggio l’unico attrezzo di cui abbiamo bisogno è un buon guanto da lavoro di quelli in pelle, fa un’ottima presa nella mandibola inferiore del siluro e ci mette al riparo in caso di artificiali pendenti.

Un saluto a tutti. Damiano Durello.

NON TUTTI I POPPER SONO UGUALI..................

Qualche tempo fa in un mio vecchio post dal titolo "conosciamo meglio gli artificiali" vi parlavo dell'importanza di capire al meglio l'artificiale che stiamo usando, in quell'occasione si parlava di jerk per la spigola, oggi invece vi voglio parlare di una tipologia di esche che proprio nel periodo estivo trova un largo utilizzo, sto parlando dei POPPER.
In questi "primi" anni di serramania ho avuto maniera di provare e sperimentare molte esche in varie situazioni, molti spinner sono convinti del fatto che molte di queste  siano uguali tra loro e che in molti casi l'esca non faccia proprio la differenza,non sono certo qui a smentire le opinioni altrui ma solo a parlarvi della mia esperienza personale in fatto di artificiali e del loro uso più corretto e producente.
Come molti sanno questo genere di artificiali top water si caratterizza per la classica bocca cava che in fase di recupero emette quel suono caratteristico molto simile ad un Pop, da qui penso proprio derivi il suo nome.ma avete mai notato che ogni artificiale ha un Pop che lo contraddistingue?? questo e dovuto dalla diversa forma della bocca, alcune più cave emetteranno un suono più profondo, al contrario di quelle meno incavate dove il suono sarà più tenue .
 Non e stato facile capire i momenti migliori per usare uno e non usare l'altro o viceversa, dalle mie esperienza personali posso confermare che un popper "rumoroso" come quello dalla bocca più cava e da usare con un mare un pò più formato e di notte, oppure in tutte quelle situazione dove dobbiamo far notare  la nostra esca al predatore di turno. Al contrario il popper dalla bocca meno cava va usato in condizioni di mare calmo o quando cerchiamo un artificiale meno invasivo.
Alcuni popper di ultima generazione denominati "Nuotatore" nel momento della jerkata affondano appena sotto la superficie ed emettono un tunnel di bolle che in molti casi risulta particolarmente attrattivo sopratutto nelle fasi di cambio luce come alba e tramonto o in condizioni di mare calmo.
Questa tipologia di popper mi e molto cara e mi ha regalato alcuni bei serra e anche qualche discreto esemplare di leccia, un pesce che ho dato la caccia per svariati anni ,ma che adesso ho un pò trascurato, vista anche la loro ridotta presenza.
Un altra caratteristica che amo trovare in un buon popper e la lanciabilità, certo non e facile trovare un artificiale che si lanci bene, sopratutto in quelle giornate ventose , ma al giorno d'oggi grazie a nuovi tipi di bilanciamento o forme particolarmente aerodinamiche si possono raggiungere distanze di tutto rispetto.

Se avete sottomano alcuni dei vostri artificiali date un occhiata anche a l'armatura con cui sono costruiti, sono sicuro che in alcuni modelli sarà più sottile rispetto ad altri. Può sembrare una cosa da niente ma una buona armatura magari di spessore adeguato e sopratutto passante, ovvero che attraversa l'intero artificiale, e sinonimo di grande affidabilità , e fa si che il nostro artificiale sia molto più resistente magari sotto la trazione di un pesce da sogno...
Mi metto adesso nei panni di un giovane spinner che entra in un negozio specializzato e si trova davanti a se una miriade di artificiali e deve fare i suoi primi acquisti, certo non e cosa facile. Sicuramente il consiglio del nostro negoziante di fiducia aiuta non poco nella scelta giusta, ma una mano al giorno d'oggi la da anche la rete, in effetti molte aziende di settore al giorno d'oggi propongono dei video che mostrano il potenziale delle loro esche, non solo in termini di catture , ma sopratutto in fase di nuoto recupero ecc ecc.
Potrei dileguarmi ancora per molto scendendo molto più nel tecnico e parlavi di materiali , vernici, assetti ecc ecc, ma non voglio annoiarvi troppo e sopratutto credo di aver dato le nozioni basi per chi cerca un buon popper da serra e le condizioni migliori per usarlo.
Se avete domande da farmi potete scrivermi alla mail del blog, ovvero spinningpassion@libero.it.
Grazie mille .
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF








UN CALDO DA "RANA"........................

E la mia prima volta che appaio e che scrivo due righe su questo Blog, ho accettato con molto piacere l'invito dell'amico Marco di raccontarvi in poche parole una delle pesce che preferisco in questo periodo.
Per chi non mi conosce mi chiamo Andrea Celli e sono un grande appassionato di pesca al bass, una passione che coltivo fin da piccolo e che pian piano e cresciuta in tutti questi anni anche grazie all'influenza positiva del mio amico Marco .
Fin da piccolo ho frequentato le acque dietro casa e ho imparato a conoscere e apprezzare il pescione verde, un pesce che mi ha stregato fin da subito e mi ha fatto conoscere anche il fantastico mondo dello spinning.
Da allora e stato amore a prima vista, ricordo che in estate amavo pescarlo a galla in zone ricche di ninfee, ma erano più le volte che lasciavo la mia esca impigliata nelle grandi foglie che riuscire a passare indenne e magari farla attaccare da un bel bass.
Con gli anni ho scoperto le "soft FROG" ed e stata la svolta!!!!!!!  questo genere di artificiale ha completamente sconvolto il mio rudimentale modo di pescare, da allora non vedo l'ora arrivi il periodo propizio per poter praticare questa tecnica .
Molti amici "bassmen" mi hanno aiutato con gli anni a perfezionare la mia tecnica e grazie anche alla mia caparbietà e passione posso affermare che le soddisfazioni non sono di certo mancate.
Queste due foto sono il frutto della mia ultima pescata e neanche a dirlo l'esca risolutrice e stata la tanto amata "ranetta di gomma".
Purtroppo negli ultimi anni la popolazione di bass ha subito un calo notevole, non sono qui certo a polemizzare ne tanto meno colpevolizzare qualcuno, ma sto solo constatando che anche se la situazione e molto più complicata , le catture non si son di certo fatte attendere.
Ho dovuto cambiare molti approcci e anche spot e a volta costretto a levatacce , ma per una bella "bollata" farei questo ed altro......
Spero tanto poter condividere in questo blog altre mie impressioni sulla pesca al Bass, una pesca che mi ha completamente stravolto la vita.
A presto...
ANDREA CELLI

IL RITORNO DEL PESCE "DENTUTO"................................

Era da tempo che molti spinner locali ci chiedevano notizie sull'arrivo dei "Serra", adesso possiamo dirvi che i primi segnali sono incoraggianti e che il tanto atteso "pesce dentuto" ha fatto tappa nella nostra laguna.
E un lungo viaggio che porta questo pesce fino a raggiungere la patria di Marco Polo o per lo meno le zone limitrofe, chissà quante miglia percorse, quante peripezie, chissà poi cosa gli spinge a raggiungere le nostre coste!!!!! Alcuni di questi quesiti non so se riusciremo a darvi risposta ma l'importante sta che per noi spinner il divertimento non mancherà per un bel periodo.
  È un tipico pesce pelagico, d'estate si avvicina alle coste ed, essendo  aurialino,ha l'abitudine di adattarsi anche ad acque particolarmente dolci, ecco perche lo possiamo trovare nelle foci e in zone lagunari dova la salinità non e certo quela che si trova in mare. penetra nelle foci dei fiumi per cacciare i cefali di cui è ghiotto, ma non solo, molte in effetti sono le notizie di Orate "mozzate" dalle taglienti fauci .
 Erano giorni che sentivo di diverse catture in zone molto più a sud , aspettavo solo che la loro indole pelagica gli spingesse dalle nostre parti, e finalmente sembra proprio che siano arrivati.
Non voglio dilungarmi  in nozioni tecniche e teoriche , di questo ne abbiamo già parlato a lungo in diversi articoli precedenti, adesso e giunto il momento di andare a pescare e divertirci.
Forse questo pesce appassionerà alcuni nuovi spinner , mentre in altri creerà dipendenza, di certo l'arrivo di questo predatore lungo le nostre coste sta dando e darà la possibilità a molti di avvicinarsi al fantastico mondo dello spinning.
A presto
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF

KAYAK FISHING LAGUNARE.............



Chiudete gli occhi. Pensate ad un’alba sull’oceano.Immaginatevi, fieri e cazzutissimi, spingere con braccia vigorose il vostro kayak verso quel reef, quello scoglio, quella secca…insomma verso un qualsiasi punto dove i  grandi predatori si danno appuntamento. Immaginate le onde, il profumo della salsedine, la brezza che accarezza il viso mentre venite trainati da chissà quale meraviglia pinnuta appesa alla vostra lenza… Fatto? Bene.
Ora dimenticate tutto, non parleremo di questo, l’epicità lasciamola agli esperti. Queste poche righe vorrei dedicarle a chi, eterno neofita come il sottoscritto, si appresta ad iniziare una piccola avventura di pesca dal kayak.

Esiste uno “starter pack” con il quale poter affrontare in sicurezza le prime uscite? Si, ricordando che ogni oggetto inutile caricato sul vostro plasticone si convertirà in sforzo supplementare per braccia o gambe. Proverò a stilare una lista di “must”  basata su alcune semplici considerazioni, fiducioso in un vostro riscontro o smentita.
SALVAGENTE  GONFIABILE: Parliamoci chiaro, d’estate lo dimenticherete nel gavone. Se invece avrete voglia di farvi una pagaiata nei mesi più freddi non siate testoni, indossatelo. Sarete molto vestiti e quel piccolo ingombro potrebbe rivelarsi prezioso in caso di cadute in acqua.
PAGAIA: In molti casi sarà il vostro unico mezzo di propulsione, scegliete da subito un attrezzo leggero e, ovviamente, galleggiante. Nei negozi specializzati sapranno indicarvi la giusta lunghezza del manico in base alla vostra altezza, l’angolo d’inclinazione e la forma delle pale che tendenzialmente saranno lunghe e sottili per diminuire lo sforzo sulle lunghe percorrenze.Volete evitare situazioni imbarazzanti? Assicuratela SEMPRE al kayak…non spesso, SEMPRE.
 SEGGIOLINO: Solitamente viene dato in dotazione con il mezzo e solitamente il vostro sedere, ma soprattutto la vostra schiena, non lo apprezzeranno. Ho iniziato a provare affetto nei confronti di un piccolo cuscino gonfiabile posto tra me e lo schienale. Una spesa minima permette una postura corretta in pesca e durante gli spostamenti.
CASSETTA/PORTA CANNE: Tante canne=tante esche=tanto casino. Lo spazio a disposizione non è molto, pensate a cosa vi servirà davvero quando sarete lontani da riva. Alla cassetta che avrete dietro le spalle aggiungete dei porta canne verticali, i mulinelli rimarranno all’asciutto e contrariamente ai laterali in dotazione al kayak non ci sbatterete continuamente la pagaia mentre vi sposterete.
ANCOROTTO. Sfortunatamente in ambienti circoscritti come foci e lagune i picchi di attività dei pesci coincidono con importanti spostamenti di masse d’acqua dovuti a maree o vento. Per chi pesca a spinning operare in queste condizioni è frustrante, visto che il plasticone alla deriva sarà facile bersaglio di onde e correnti.
 Perché quindi non concedersi il lusso di potersi fermare nei punti migliori per lanciare in tranquillità? Detto fatto! Un’ancorotto capace di trattenervi è facilmente fabbricabile o, per i meno grezzi, reperibile in qualsiasi negozio di articoli nautici. Preferisco questo sistema rispetto all’ancora galleggiante per ingombro e praticità d’uso, ma ammetto che la mia è una scelta dettata soprattutto dall’inesperienza.
KAYAK: Scegliete un colore sgargiante. I pesci non si accorgeranno della differenza ma sarete più visibili ai cafonauti che incrocieranno la vostra rotta e potrete quindi insultarli in sicurezza. Sui restanti criteri di scelta si potrebbe discutere ore: Lungo? Maneggevole? A pedali? Non andate in sbattimento, davvero. Con l’esperienza capirete meglio quali saranno le vostre priorità e, al limite, avrete anche una buona scusa per cercare un giocattolo più performante. Io lo comprai 11 anni fa guardandolo solo in foto e tuttora mi sta accompagnando. Sono conscio del fatto che esistono modelli nettamente superiori? Assolutamente sì. Intendo sostituirlo? Assolutamente no!
Bene,  siete quasi pronti. Caricate la canna ed una manciata di esche,pagaiate, cercate un punto che vi ispira fiducia, ora rilassatevi… state pescando, siete persone fortunate!

LUCA FERUGLIO
SPINNING PASSION STAFF

SOFT SWINBAIT PER LA "REGINA" DELLA MONTAGNA.................



Per quanto la mia passione si stia orientando sempre di più verso il mare, non riesco a far a meno di spingermi tra le montagne a caccia di trote, quest’anno i livelli d’acqua dei fiumi stanno condizionando molto la stagione di pesca rendendo un po’ più diffidenti le trote, le quali risultano più difficili da stimolare con gli artificiali, in particolare le finestre di attività risultano molto ridotte. Solitamente le esche che utilizzo di più sono i jerk minnow, che mi consentono di pescare su ambienti molto differenti senza cambiare esca continuamente, ma quest’anno non sempre mi hanno dato i riscontri che speravo. Quando le trote risultano apatiche ci sono sostanzialmente due modi per farle scatenare, uno è utilizzare esche enormi come dei long jerk e cercare di far scaturire un attacco di reazione, il secondo è andare a ricercarle in tana con esche molto imitative stando più possibile a contatto con il fondale. Personalmente i jerk più lunghi che utilizzo non arrivano mai a 15 cm, disapprovo e sconsiglio di lanciare un esca da 18/20 cm con 3 ancorette per prendere una marmorata, i danni che riporta sono sempre tanti e se ci riempiamo la bocca di etica e CeR almeno si abbia il buon senso di predicare bene e razzolare bene…. Una buona alternativa ma meno impattante e quella di usare un bello shad o una buona swimbait, nelle ultime uscite di pesca notando poca attività sulle hard bait ho messo alla prova lo shad 100 4” swimbit di Molix, questa esca è la versione più piccola del pike shad, un ibrido tra una swimbait e uno shad, consente molteplici tipi di recupero, da quello lineare tipico delle swimbait a un recupero a salti sul fondale tipico dello shad.
 Durante un uscita, affrontando un paio di buche ho fatto la “prova del nove” a questa esca, sostituendola alla hard bait che le trote avevano snobbato, il risultato è stato da subito molto buono con svariati attacchi e 5 catture, questa soft bait nasce con una paletta e un amo sul dorso, personalmente preferisco eliminarli entrambi, la pala con un eccessiva corrente tipica dei fiumi in alta montagna tende ad alzarmi dal fondale l’esca, mentre l’amo sul dorso lo tolgo per motivi legati al incolumità del pesce, l’ancorina nel ventre è già più che sufficiente per  garantirci lo strike.Per pescare bene con questo tipo di esca necessitiamo sempre di una canna con un buon range di potenza e un ottimo trecciato, i quali ci aiuteranno nel ferrare in maniera decisa, fattore fondamentale quando si utilizzano esche morbide.
Questo mie breve post spero vi sia stato utile per le vostre prossime pescate magari utilizzando una bella soft swimbait come ho utilizzato io.
A presto 
LUCA PASSARELLA
SPINNING PASSION STAFF


QUALCHE PRIMAVERA FA !!!!!!!!!!!!!

I tempi cambiano, come pure le abitudini, il nostro modo di pensare, e cambiano pure le nostre uscite di pesca. Qualche tempo fa mi trovavo a riguardare sul mio PC alcune foto di catture di giusto un decennio fa, il pesce principe era il tanto amato Bass, ma ho trovato pure lucci, cavedani, scardole, tutti pesci che purtroppo negli ultimi anni la loro presenza nei nostri corsi d'acqua e cambiata drasticamente.
Non sono scomparsi ma dove prima erano specie predominanti , adesso si vedono condividere il loro ambiente con altre specie che fino a qualche decennio addietro erano pressoché sconosciute a gran parte di noi spinnier, sto parlando di Aspi, Perca , Siluri ecc ecc.
La cosa che mi fa star meno male e che sono comunque predatori che si possono catturare a spinning e per pescatori  come noi che amano le esche artificiali non e certo cosa da sottovalutare, anzi.... , la mia pero vuole essere una piccola riflessione di come anche l'ambiente che ci circonda sia in continuo mutamento, come pure il nostro modo di pescare.
Non sono qui certo a criticare quali siano le cause di questo mutamento, ma vediamo il lato che a noi amanti della pesca e quello che interessa, ovvero la possibilità di catturare qualche altra  specie e cosi incrementare il nostro bagaglio di esperienze in fatto di pesca, non la vedo poi cosi drammatica....
Certo rimpiango pure io i bei anni d'oro quando passavo la stagione primaverile a cercare il bass della vita, non che adesso non si possa fare, ma le situazioni gli ambienti e gli approcci sono cambiati notevolmente.
Sicuramente anche la mi mentalità e cambiata notevolmente, ricordo che era mia consuetudine cambiare spot che magari tecnica, questo perché andavo alla ricerca del pesce meno smaliziato . Oggi invece vista la continua pressione di pesca si tende molto più ad adottare tecniche sempre più estreme per riuscire nel nostro obbiettivo.
Tecniche come la pesca a Swim oppure la pesca a finesse un decennio fà per me erano pressoché poco utilizzate, le mie tre esche primaverili erano fondamentalmente Spinner, Crank, JIG.
Le prime due classiche esche di reazione da utilizzare in diversi modi e in tutti quegli ambienti privi di ostacoli ma che il tiepido solo primaverile scaldava per prime,il jig al contrario lo utilizzavo in tutti quegli ambienti ostici dove il bass amava starsene al riparo, sicuramente un esca che mi ha regalato le catture più belle.
 Le mie sessioni di pesca partivano all'alba e finivano col primo pomeriggio, oggi invece molti bravi pescatori anche in primavera amano pescare col buio, questo perché credo sia dovuto al fatto che il bass e talmente pressato che in molti ambienti si e abituato a cacciare col buio.
Potrei parlarvi per ore di come si pescava all'epoca e di come ora le cose oggi siano diverse, ma non so qui certo per annoiarvi con i miei pensieri nostalgici, ma una cosa permettetemi di dirvi, che se anche ci sono stati dei cambiamenti la nostra passione deve rimanere la stessa e cercare molto meno la cattura "social" e goderci di più la nostra passione in maniera più sana e spensierata, forse saranno i primi segnali della vecchiaia ma la penso così.
Prometto che il mio prossimo post sarà molto più attuale e meno nostalgico di questo, grazie mille a tutti quelli che seguono questo Blog, che non vuole solo essere un modo di rimanere al passo con i tempi, ma vuole essere il giusto mezzo per trasmettere la mia grande passione che ho per questo sport.
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF

QUANDO IL "PICCOLO" FA LA DIFFERENZA.............

Nella pesca della spigola, come anche in tante altre pesche , ritengo che il saper adattarsi alle varie situazioni sia uno dei fattori fondamentali per una buona riuscita della nostra battuta.
In questo inizio di primavera, "estiva" vorrei dire, ha visto sconvolgere le mie solite strategie in fatto approcci e artificiali per la spigola,la mia tanto amata laguna sta subendo continui mutamenti vuoi per i lavori della famosa Opera MOSE che dovrebbe salvare Venezia dal fenomeno dell'acqua alta, o per altri motivi a me sconosciuti , fatto sta che l'ambiente lagunare e in continua metamorfosi. I miei abituali spot di inizio stagione si sono rivelati poco produttivi rispetto le passate stagioni, ragion per cui mi sono visto costretto a girovagare in cerca di nuovi possibili zone dove le spigole appena entrate stazionassero. Non e stata una cosa facile, anzi in molti casi mi ci ha voluto del tempo a scoprire gli hot spot , ma  quando uno ha la testa dura prima o poi riesce nel suo intento. La chiave di svolta sicuramente e stata una mia perlustrazione in condizioni di bassa marea, dove mi ha fatto scoprire e segnare nella mia testa molti spot dove la nostra predatrice lagunare potrebbe stazionare in alcuni momenti della giornata pronta a cibarsi di piccolo pesce foraggio o granchi , che in questo particolare momento dell'anno stanno effettuando la muta e sono particolarmente apprezzati dalla spigola.
Si tratta di zone dove il confine tra l'acqua profonda e l'acqua bassa e breve, spot dove in momenti meno temperati come la notte,trova un po di calore, ma allo stesso tempo a pochi metri di distanza trova  in queste prime giornate primaverili  il giusto habitat non solo per scaldarsi ma anche per cibarsi.. 
Proprio in questa mia uscita esplorativa  ho notato un gran numero di piccolo pesce foraggio che se ne stava a branchi appena sotto il pelo dell'acqua, una situazione che poche volte mi era capitato di vedere, sicuramente quelle zone non possono che nascondere il nostro predatore in agguato, ma attenzione perché questi "latterini"hanno una facilità di spostamento velocissima e non sempre mi e capitato di vederli sempre nella stessa zona. e buona regola non fermarsi per molto tempo nello stesso spot , ma effettuare una pesca veloce fatta di pochi lanci e via subito alla ricerca in altre zone.
Col calar delle tenebre diventa tutto più difficile, anche perché non si hanno punti di riferimento visivi, ecco che una buona uscita esplorativa con le luci del sole  ci può essere di grande aiuto, la notte poi , oltre che ad avere una fascino tutto particolare, la nostra spigola sembra avere una maggiore attività e non e difficile effettuare anche più catture nello stesso spot, cosa che di giorno in questo periodo e molto più difficile.
Tra le altre chiavi di svolta di questa primavera e saper adattare l'artificiale giusto nella giusta condizione, avevo necessita di un piccolo minnow dai colori naturali che assomigliasse il più possibile ai piccoli latterini, un artificiale che sapesse nuotar bene anche in condizioni di marea piuttosto sostenuta, la mia scelta e anche quella di amici e ricaduta sul super collaudato ,JUBAR SMART di MOLIX che già in autunno mi aveva regalato non poche catture, un artificiale  nato per altri usi ma che in queste particolari condizioni ha dato il meglio di se anche in acque lagunari.
In condizioni di marea piuttosto sostenuta amo recuperare i miei artificiali in maniera lineare e semplice , senza jerkate od altro, lo scodinzolio dell'esca e le sue vibrazioni sono il giusto compromesso tra individuazione dell'esca e naturalezza di nuoto , un mix perfetto per questo inizio stagione.
L'attacco a volte e timido e non prepotente come  nei momenti che precedono la frega, in questo periodo e molto frequente che molti pesci si slamino proprio per il loro attacco meno frenetico, ma ritengo che una spigola presa in questo particolare frangente  dell'anno sia molto più appagante rispetto a momenti dove la loro ferocia e maggiore.
Sembra proprio che questa stagione sia partita nel verso giusto, molte cose sono cambiate rispetto agli anni precedenti, ma il saper adattarsi alle nuove esigenze e la chiave del moderno pescatore di spinning alla spigola.
Dalla regia mi dicono che i primi serra sono già presenti, magari una delle prossime uscite la voglio dedicare a questo predatore che sta letteralmente colonizzando molti tratti della laguna, si sa i primi esemplari che arrivano non  sono grandi , ma magari prenderli a top water non e poi cosi malaccio..........
Un grazie e alla prossima...
MARCO PASQUATO

IKA FISHING...(l'alternativa alla pesca al calamaro)









E da qualche tempo che osservo e mi sto documentando su questa
tecnica che a mio avviso andrà a sostituire la pesca con i Tataki. Si
tratta di un altra "diavoleria" giapponese, una tecnica molto simile al
tataki, la differenza sta che si utilizzano attrezzi molto più "estremi"
e piccoli artificiali piombati .

Dove nella pesca
tradizionale con i tataki si aggiungeva un piombo di grammatura
variabile al trave, ora grazie  a questi artificiali zavorrati
l'utilizzo della piombatura viene sostituita da questi artificiali
zavorrati che a mio avviso possono sembrare molto meno privi di
naturalezza, ma a quanto pare siano particolarmente catturanti.. Nel
frattempo cercherò di attrezzarmi e non vedo l'ora arrivi il l'autunno
per poter provare, nel frattempo ci godiamo questi interessanti
video..Buona visione...............



MARCO PASQUATO



SPINNING PASSION STAFF

"CARPEGGIANDO" PER FOSSI.....................

Per molti la pesca della carpa a spinning e diventata una vera disciplina, per altri invece e una bella e interessante alternativa specialmente nei mesi invernali, quando per via del freddo sarà più facile individuarle e di conseguenza catturarle.
Stiamo parlando di una forma di spinning particolarmente tecnica e per niente facile, far abboccare un ciprinide ad un esca artificiale non e semplicissimo , anzi fino a qualche tempo addietro sembrava una cosa impossibile , ma oggi possiamo confermare che tutto ciò e possibile e anche le catture di tutto rilievo sono possibilissime.
Come preannunciato nel titolo  stiamo parlando di uno spinning in piccoli corsi d'acqua o fossi che dir si voglia, una forma di pesca ultra light dove il divertimento e assicurato , ma anche vista l'esile attrezzatura anche il rischio di perdere la preda e altrettanto calcolato.
In  questo inverno particolarmente freddo ho dedicato parte delle mie uscite a questa tecnica in questi habitat dove regnano sovrane carpe e siluri, quest'ultimo non e tra le mie prede preferite, ed e difficile che dedichi uscite mirate , ma capita a volte andando a carpe che la cattura del baffone non sia casuale.
L'azione di pesca avviene prevalentemente in prossimità di buche o zone più profonde del piccolo corso d'acqua dove in questo particolare periodo il pesce si concentra per trovare un pò più di acqua temperata e di conseguenza cibo.
 Tra la miriade di esche presenti nel grande panorama dello spinning , la mia preferenza per questo forma di spinning ricade su piccolissimi siliconici montati su altrettanto piccole jig head, questa combinazione abbinata ad una presentazione leggera e recuperi molto soft , possono regalarci le tanto amate carpe.
Sicuramente per trovare una maggiore attività del nostro pesce in questi periodi particolarmente freddi e sfruttare al meglio le ore più calde della giornata,e  magari pescando in giornate particolarmente soleggiate, a volte bastano anche pochi gradi per mettere in attività per un breve periodo le nostre carpe.
Adesso però che il freddo e passato e le tristi giornate uggiose invernali sono un ricordo, concedetemi di ritornale ad altre forme di spinning che mi si addicono di più, come il bassfishing o lo spinning in mare...
A presto
DIEGO BONALDO