LE NUOVE FRONTIERE DEL JIGGING.........



Come tutte le tecniche anche il jigging si stà sempre più orientando perso forme sempre più light, sembra che l'ultima moda asiatica sia appunto un ultra light jigging-
Attrezzature leggere e piccoli jig sembra riescano a catturare non solo la nostra attenzione, ma anche quella di svariate specie di pesci... a dire il vero anche noi di Spinning Passion stiamo muovendo i primi passi verso questa nuova tecnica e  qualche interessante cattura è gia stata fatta . quanto prima speriamo di documentare il tutto.....

SPINNING PASSION STAFF

LIGHT SPINNING IN TORRENTE.......


 La mia grande passione per la trota spesso mi spinge a ricercare questo stupendo predatore nei torrenti in alta montagna. Questi spot si differenziano dai classici torrenti di fondovalle per la loro inpervia, ma anche per la tipologia di approccio che dobbiamo adottare in pesca.
La caratteristica che spesso accomuna i torrenti di alta quota è che il loro corso è conformato da continui dislivelli e salti d’acqua con piccole piane e raschi a volte lunghi solo qualche metro.
In questi spot se vogliamo aver successo con la trota dobbiamo riuscire a pescare “veloce”, per veloce non intendo recuperare veloce l’artificiale ma riuscire a mandarlo in pesca in maniera rapida inquanto gli spot sono molto ristretti e la velocità della corrente tende a portare fuori strike zone la nostra esca, questi torrenti sono quasi esclusivamente popolati da trote fario che passano la maggior parte del tempo nascoste tra i sassi risultando a noi spinner praticamente invisibili. Queste trote fario  per nostro divertimento hanno un elevato istinto territoriale e predatorio, spesso il loro attacco arriva proprio per scacciare l’intruso che si addentra nel loro territorio e la cacciata arriva a una velocità fulminea.

I nostri riferimenti rispetto ai grandi fiumi non cambiano, ma se ne aggiungono altri, quindi oltre che pescare nelle buche più profonde o alla fine dei raschi dove l’acqua rallenta e acquista un po’ di profondità andremo a pescare “sasso per sasso” ovvero dovremo selezionare dei sassi dove la trota può trovare riparo e celare il suo attacco, sicuramente l’esperienza aiuta molto ma anche per i più esperti le sorprese sono sempre dietro l’angolo trovando le trote nei posti più impensabili, dal masso sottoriva in una spanna d’acqua al masso più esposto alla corrente, quindi regola fondamentale e provare a “battere” questi massi in tutto il loro perimetro o per il più possibile di esso. L’attrezzatura va scelta in base al tipo di portata d’acqua, solitamente utilizzo una canna che non supera la 1/2oz e di una lunghezza di 7 piedi abbinata a un mulinello di taglia 2500 sulla quale prediligo montare un nylon affondante a bassa elasticità.
Le esche su cui vogliamo focalizzare questo articolo sono i siliconi e in particolare nel esca siliconica che proprio in questo momento sta riscuotendo un enorme successo, lo SHAD.
In questi spot le trote predano ninfe, insetti,e altri pesci che possono essere scazzoni o altre piccole trote, nelle ultime uscite la mia scelta proprio per cercare di selezionare la taglia delle trote visto che in questi microambienti non è raro incappare di continuo in trote piccolissime e stata orienta proprio nel utilizzare gli shad siliconici che ci consentono di limitare gli attacchi degli esemplari più piccoli evitando anche cosi di danneggiare pesci che un domani saranno degni avversari.
Di shad ne troviamo di varie dimensioni e con tanti tipi di coda in torrente le misure più gettonate per la trota fario  vanno dai 2”ai 3” e le migliori da adottare a mio avviso sono quelle con coda classica a “L” oppure con coda dritta a stik.
Il più utilizzato dagli spinner e sicuramente quello più classico con coda a “L”, questo si adatta molto bene a svariate situazioni e trova il suo miglior utilizzo in piane dove l’acqua non ha elevata velocità o in buche poco profonde sempre con flussi di acqua lenti inquanto la sua coda produce attrito con l’acqua e in virtù di questo necessita di maggior tempo per entrare in pesca o per portarsi su certe profondita, possiamo giocare con un paio di grammi sulla testina per farlo andare più veloce ma dobbiamo tenere sempre conto delle piccole dimensioni del esca per cui un peso troppo elevato toglierebbe naturalezza e sinuosità al movimento,quando utilizzo lo shad classico nella misura di 3” trovo il miglior abbinamento con testina classica ad occhiello verticale con pesi che vanno da 1 a 3 grammi.
Nelle ultime uscite la mia attenzione è stata tutta rivolta verso gli shad a coda dritta in particolare ho utilizzato il Virago da 3” di casa Molix dandomi modo di scoprire le enormi potenzialità di questa esca che a mio avviso è qualcosa di davvero unico e che ci permette svariati utilizzi.
Proprio come sopra descritto nella ricerca della trota “sasso per sasso” questo tipo di esca vista la sua velocità di affondamento riesce ad andare in azione nel immediato quindi ci permette di infiltrarci proprio tra i sassi e nelle fessure e buche che la corrente crea sotto di questi, spot dove la trota fario  ha la tana e dalla quale fa partire i suoi agguati, una volta lanciato a stretto contatto con il sasso impartiremo allo shad dei piccoli colpi in verticale con la canna in maniera da farlo saltellare nel fondo in modo da farlo sembrare un piccolo pesce che grufola nel fondale. Per creare questa situazione abbiamo bisogno di utilizzare una testina classica con occhiello verticale; proprio in virtù della sua idrodinamicità  questo shad necessita di una testina con poco peso,avremo cosi il vantaggio di poter avere un esca che si muove in maniera molto naturale.
Un'altra tipologia di utilizzo di quest’esca deriva dal mondo della canna lunga, chi fa trota torrente utilizza l’alborella o lo scazzone morto, i quali vengono innescati su un amo a gambo lungo, appositamente munito di girella e della necessaria zavorra, questo tipo di innesco risulta micidiale per la trota che vede il piccolo pesce ferito girare su se stesso rendendolo irresistibile.

In maniera del tutto simile andremo ad innescare lo shad su una testina con occhiello in asse dotandola di girella, calzando lo shad in maniera che questo riesca a ruotare su se stesso.
La testina che solitamente utilizzo con questo innesco e la oramai ben nota T-TROUT di OMTD che come zavorra monta un piccolo cono in tungsteno il quale avendo un elevato peso specifico non toglie naturalezza al esca, con questo innesco possiamo battere molto bene raschi e piane di acqua veloce e se innescato bene può essere utilizzato come un piccolo ondulante.
Un grosso vantaggio di quest’esca e che ci consente di entrare in tutti i tratti no kill essendo armata di amo singolo dandoci di praticare un catch e release a regola d’arte.  
Rispettiamo sempre questo stupendo predatore capace di regalarci fortissime emozioni in scenari di pesca davvero mozzafiato!

LUCA PASSARELLA
SPINNING PASSION STAFF...

TI PORTO A TONNI ..............................

Mi trovavo in vacanza con la mia ragazza nella bellissima
Puglia, e quale occasione migliore per trovarsi con un carissimo amico come
Antonio Laporta?!
Lo chiamo perché una pescatina assieme non ce l’avrebbe
tolta nessuno, io pensavo a qualcosa di tranquillo dagli scogli, ma Antonio
parte diretto e mi fa: “arrivi nel periodo giusto, ti faccio prendere un tonno
alletterato!!!” In un primo momento rimasi un po’ perplesso, ma lui era così
convinto che di certo non potevo tirarmi indietro, anzi.
Così dopo varie chiamate per decidere il momento giusto in
base al meteo, arriva il grande giorno. Ci troviamo di pomeriggio intorno alle
15 e partiamo decisi con la barca del padre di Tony, questo perché il mare
risulta abbastanza movimentato e non si voleva rischiare di uscire col più
piccolo anche se più agile e veloce gommone.
Arrivati fuori a largo vediamo subito qualche movimento,
qualche sbuffata di alcuni tonni in lontananza, ma niente di eccezionale e
continuiamo la ricerca anche se io ero già con le bave alla bocca.
Antonio ci spiega che normalmente in quel periodo gli
alletterati escono a cacciare tra le 16 e le 18, per cui continuiamo fiduciosi
anche se non vediamo gran che e il vento stranamente si calma e così anche il
mare. Vista la situazione si decide di tornare velocemente al porto per
cambiare imbarcazione, e più veloci della luce effettuiamo un pit stop
incredibile, prendendo così il più veloce gommone, in modo da essere anche più
rapidi negli spostamenti negli eventuali avvistamenti di mangianze.
Si riparte e questa volta ci mettiamo davvero poco e siamo
subito nella zona calda, però di mangianze stranamente ancora non se ne vedono
Continuiamo a girare quando ad un certo punto incontriamo un peschereccio, degli amici di Antonio, che appena ci vede avvicinarci subito ci
fa cenno di andare praticamente dietro di loro, subito li aggiriamo e appena
giriamo l’angolo si apre ai nostri occhi uno scenario incredibile, una
mangianza enorme di tonni alletterati, una mangianza che anche Tony disse di
non aver mai visto in vita sua. Perfino la mia ragazza resta sbalordita ed io
non so più dove guardare.


Io pesco con la Fioretto 73ML, Quantum boca 50, treccia
Toray 30 lbs, finale in fluoro Molix da 0.60 e come esca SB 117 di Molix.
Il recupero andava effettuato il più velocemente possibile e
con continue jerkate, questo per imitare un pesce in fuga e per far animare il
più possibile l’esca quasi facendola uscire dall’acqua, a quanto pare questi
pesci con questo recupero diventano indemoniati, ed infatti così è stato come
da insegnamenti di Antonio.
Al secondo lancio in mezzo alla mangianza, come potete
vedere dal video, avevo già il pesce in canna, una forza incredibile questi
pesci e dopo una decina di minuti di continue sfuriate esce un bel alletterato
sui 11 o 12 kg. Poi è la volta di Antonio che ne prende uno sempre sulla stessa
stazza, il morale è altissimo e dopo qualche foto via in acqua.
Ci riproviamo in una mangianza più piccola e ne aggancio un
altro, stavolta più grosso attorno ai 15 che ha messo a dura prova il mio
braccio di certo non palestrato J
ma alla fine esce fuori anche lui e io e Antonio non possiamo che abbracciarci
dalla felicità.
Un esperienza davvero unica, con un amico troppo forte che ringrazio
ancora e che aspetto al più presto dalle mie parti,magari non con certi pesci,
ma sicuramente con la stessa passione nell’aria che ci accomuna cioè la pesca.  
DIEGO BONALDO
SPINNING PASSION STAFF
Special thanks ANTONIO LAPORTA ( SEABASSCLAN)


LIGHT ROCK FISHING "PIACEVOLI INCONTRI"

Sembra proprio che questa tecnica non conosca limiti in fatto di varietà catturabili e non solo,ritengo che ormai vista l'esperienza acquisita possiamo dedicare sessioni mirate al predatore che ci siamo  prefissati, 
Il Target del giorno sarà la tanto desiderata corvina un pesce tosto e  un signor combattente, la tecnica prevede far scendere la nostra   testina  sondando la barriera di scogli, diverso invece l'approcio dalla barca dove sarà necessario  scandagliare gli strati più bassi del fondale e adattare la nostra testina in base allo scarroccio della barca e sopratutto alla corrente,,,, questo risulterà un po più complicato , ma di sicuro più reditizzio.
La mangiata è decisa, come lo è la sua difesa , cercando d'entrare nella tana di turno. Quindi occhio alla furba corvina.
Non mi resta altro che dirvi buona corvina a tutti..............

DUSE ANDREA
SPINNING PASSION STAFF